Come quinta uscita della nostra collana scapigliata abbiamo deciso di pubblicare le novelle di Arrigo Boito: non è stata però una scelta facile come potrebbe sembrare. Contrariamente alle nostre abitudini, infatti, per la prima volta vi proponiamo una raccolta assemblata da noi e non la riedizione di un originale.
In vita, infatti, il minore dei fratelli Boito non raccolse mai le sue novelle in forma organica, per quanto, a giudicare dai suoi appunti, sembra che tale fosse il suo intendimento. Il progetto infatti era di affiancare a L’Alfier Nero, Iberia, Il Trapezio e Il Pugno Chiuso una quinta novella, di cui ci rimane solo il titolo provvisorio – nientemeno che Horror – e di dare alle stampe il tutto: del titolo della raccolta Boito non era sicuro, valutando prima il significativo Incubi, per passare poi a un più neutro Prose da Romanzo, fino all’altrettanto significativo Idee Fisse.
Per noi, comunque, le alternative di pubblicare i racconti singolarmente o addirittura di non pubblicarli non erano percorribili: Arrigo Boito infatti per molti è la personificazione della Scapigliatura, il suo autore più noto, e il suo lavoro di prosatore a nostro parere giustifica appieno questa nomea, e ci è sembrato giusto darne un’immagine la più completa possibile.
I suoi racconti, onirici e allucinati, possono stare fianco a fianco con il meglio della produzione europea nel campo del fantastico dell’Ottocento e, quanto ad ambientazione, sono vari ed originali. L’Alfier Nero, la cui prima apparizione è su Il Politecnico del marzo 1867, per noi che siamo appassionati giocatori di scacchi è un racconto imprescindibile: il modo in cui Boito costruisce la tensione e ci fa entrare nella testa dei giocatori è eccezionale; oltretutto, il trattamento della discriminazione razziale e della questione coloniale farebbero impallidire anche autori ben più moderni. Noi però vorremmo soffermarci sugli aspetti più propriamente scacchistici del testo: Boito parla con competenza del nobil giuoco, cita i lavori di Lucena e Philidor, che sono nomi noti solo agli addetti ai lavori, espone correttamente le mosse del Gambetto di Re come apertura e costruisce alla fine una posizione di matto inconsueta, ma assolutamente funzionale alla trama del suo racconto. Più volte la stampa specializzata si è interessata a questa novella: a noi fa piacere ricordare un articolo apparso su L’Italia Scacchistica nel 1942 a firma Adriano Chicco, che il blog Soloscacchi ha riproposto in rete qualche anno fa, che tra le altre cose ricostruisce con precisione la posizione finale della partita.
Per quanto riguarda le altre novelle, siamo sicuri che sapranno attirare l’attenzione dei nostri lettori.
Iberia, uscito per la prima volta sulla Strenna italiana pel 1868, è un racconto d’atmosfera, raggelante per la figura dei due protagonisti, ragazzini sopraffatti dalla tradizione che giocano a fare i grandi senza avere coscienza dei loro gesti e che finiranno schiacciati, inconsapevoli e ingiustamente, da un passato polveroso che strappa loro la vita, e la felicità appena assaggiata.
Il Trapezio è incompiuto: pubblicato a episodi sulla Rivista Minima tra il 1873 e il 1874, Boito ne scrisse solo le due prima puntate. Anche così, comunque, è un racconto magistrale, che ci fa toccare con mano gli orrori veri della tratta degli schiavi e della crudeltà estrema cui può portare la gelosia, mentre aggiunge elementi di fantastico in un’inconsueta ambientazione esotica, suggerendo un accostamento ardito ma azzeccato tra necrofilia e vampirismo.
Infine, Il Pugno Chiuso, pubblicato originariamente a puntate sul Corriere di Milano nel 1870, è la novella dalla costruzione più classica: degno della miglior tradizione delle storie di fantasmi, ci tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo colpo di scena.
Insomma, tra l’aria rarefatta di un lussuoso albergo svizzero che fa da proscenio a L’Alfier Nero, la Spagna senza tempo di Iberia, la Cina e il Perù che fanno da sfondo a Il Trapezio, e infine la Polonia de Il Pugno Chiuso, Boito ci fa fare un giro del mondo del fantastico, e siamo certi soddisferà la curiosità e il gusto di tutti gli amanti della prosa scapigliata e non solo!