E’ sotto il segno della Scapigliatura, nostro nume tutelare, che apriamo le danze della casa editrice. Al movimento ottocentesco milanese abbiamo deciso infatti di dedicare una collana intera, intitolata La Compagnia Brusca, nella quale cercheremo di pubblicare tutti i lavori in prosa che ha prodotto.
La prima uscita che vi proponiamo è La Scapigliatura e il 6 febbrajo, il libro di Cletto Arrighi che ha dato il nome e segnato i confini del movimento, e che per noi è una scelta di indirizzo fondamentale, oltre che, speriamo, di buon auspicio.
Noi troviamo che sia un romanzo splendido, ma ci rendiamo conto che sia un po’ come chiedere all’oste com’è il suo vino: vorremmo però spendere due parole sul lavoro che abbiamo fatto sull’ebook, oltre naturalmente alla revisione del testo e alla reimpaginazione che ogni libro digitale dovrebbe avere per dirsi tale. Prima di tutto, insieme al romanzo propriamente detto, vi proponiamo in appendice La Scapigliatura Milanese – Frammenti, un breve testo che l’Arrighi scrive e pubblica qualche anno prima del libro; è un’anticipazione di poche pagine che verrà poi largamente da lui rimaneggiata per la pubblicazione in volume, ma che secondo noi è utile per vedere in prospettiva come si sviluppano le sue idee: di questo parliamo diffusamente nella prefazione, oltre ad illustrare i motivi per i quali amiamo così tanto questo libro. Insieme alla prefazione, abbiamo anche preparato una breve biobibliografia, che ripercorre le tracce della vita di Cletto Arrighi e cerca di ricostruire la sua sterminata produzione letteraria, fatta di romanzi, opere teatrali dialettali, giornalismo e imprese editoriali. Uomo dal temperamento burrascoso e senz’altro difficile, l’Arrighi ci ha lasciato una produzione variegata e confusa, nascosta dietro pseudonimi diversi ed edizioni sparse: non è stato facile cercare di ricostruire la sua carriera! A completare il tutto, una nota introduttiva alla collana, che cerca di mostrare quali sono i motivi per i quali ci sentiamo così vicini agli Scapigliati e perché abbiamo deciso in questo periodo storico di ripubblicare tutti i loro scritti.
La cosa di cui però siamo più orgogliosi è il lavoro che abbiamo fatto sui luoghi del romanzo. Il libro infatti è pieno di riferimenti puntuali alla Milano del 1853, e noi fedelmente abbiamo cercato di riportare, con un ricco apparato di note, queste indicazioni alla città di oggi. Ogni volta che viene citata una via, un teatro o un caffè, abbiamo cercato di ricostruire e di riportare la sua posizione nella Milano contemporanea, raccontando anche qua e là come si è trasformata la città, che cosa è scomparso, che cosa è cambiato e che cosa è rimasto uguale. Durante le ricerche per questo lavoro ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo scoperto un sacco di cose che ignoravamo: alla fine, non possiamo che augurarci che possa essere così anche per voi!